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La Stoutorte 26/05/2016

Chi non si è mai trovato a piangere il giorno del proprio compleanno davanti alla propria torta…l’ho fatto anche io. Con la sola, piccola, trascurabile differenza che le mie non sono state proprio lacrime di gioia, piuttosto di rabbia direi L

Riavvolgendo il nastro di sette giorni mi ritrovo sull’ingresso di una pasticceria, bella, elegante e con una discreta scelta. Non è proprio la mia pasticceria di fiducia ma neanche un terreno sconosciuto. Insomma, non la “mia” prima scelta ma un locale che mi ha risolto diverse volte piccole “emergenze”.

Orsù, dico a me stessa, hai poco tempo e non puoi metterti ai fornelli anche il giorno del tuo compleanno. La soluzione migliore, anche per fare bella figura con i tuoi ospiti, è quella di affidarti a dei professionisti.

Ciò che non è stato mai messo in discussione è invece il dolce scelto. Ora, io ho un punto debole. O meglio, un amico. Un amico che non tradisce, che consola e che capisce più di chiunque altro. Il suo nome è CIOCCOLATO. Un amico che dà il meglio di se stesso in un dolce in particolare, essenziale all’apparenza ma avvolgente nel gusto. Nata ai tempi del Congresso di Vienna su incarico del principe Metternich, questa torta è il simbolo di una nazione intera. Avete indovinato?

Nel giorno del mio compleanno SACHERTORTE sia!

Ora, l’imperiale Sachertorte non lascia adito ad interpretazioni. La Sachertorte è quella e da quella ricetta non puoi trasgredire. Per una purista come me, poi, ogni variante dall’originale gustata nell’hotel Sacher di Vienna è quasi un sacrilegio.

Quindi, entro in pasticceria ed ordino, decisa, una Sachertorte.

Sette giorni più tardi, tra un mazzo di fiori e l’altro, arrivo in pasticceria per ritirare il mio ordine. E quando l’addetta al bancone si presenta da me con quella “cosa” sul vassoio quasi quasi svengo. E lei avrà notato la mia faccia perché esclama subito “c’è qualcosa che non va?”. E certo che c’è qualcosa che non va, tipo la glassa che glassa non è ma piuttosto una crema al cioccolato utilizzata come copertura di un pan di spagna (ma stiamo scherzando!) e quella robina bianca tutt’attorno che sembra proprio…cocco grattugiato. Crisi isterica. Ma no, fa lei, è una decorazione, non è cocco grattugiato ma cioccolato bianco in scaglie. Si fidi, è difficile che io possa sbagliare su queste cose, quello è cocco grattugiato. Imbarazzo totale. Che cresce ancor di più quando, oramai, con un filo di voce chiedo “spero almeno dentro ci sia la marmellata di albicocche”. E mentre la tizia ribatte “marmellata di albicocche o nutella, che differenza fa?” a me scappano le lacrime.

Ora le opzioni erano due: o lasciare gli invitati senza dolce (a posteriori, la scelta migliore) oppure accontentarsi di quel pan di spagna al cacao ripieno di nutella spacciato per una sachertorte più taroccata della borsa Michael Kors comprata su la rambla di Barcellona al banchetto degli ambulanti.

Presa dal panico, opto (ahimè) per quest’ultima scelta.

E non sto qui a tediarvi raccontandovi del muso lungo mio inseparabile compagno in tutte le foto di compleanno. Perché ad un fidanzato, marito, amante, cavernicolo che crede di aver trovato in te la propria serva, cuoca, cameriera puoi anche rinunciare ma alla Sachertorte il giorno del tuo compleanno proprio no.

Passato la festa, lodato lo santo…dicono gli anziani al mio paese.

E così domenica mi metto ai fornelli. Preparare una Sachertorte originale non è roba da principianti. La torta, ma ancor più la glassa, richiedono una perizia pasticcera che, ahimè, non posseggo. Però qualcosa di più buono rispetto a quell’ammasso di calorie buttato su un vassoio che mi hanno rifilato in pasticceria forse riesco a tirarlo fuori. E poi mi balena un’idea. Un caro amico ha pensato di regalarmi (su suggerimento dell’interessata, naturalmente) un cesto con differenti varietà di birra esclusivamente artigianale. Tra le tante, la mia preferita…la nera stout.

Avete mai provato ad aggiungere la birra all’impasto di una torta al cioccolato? Il sapore del malto d’orzo tostato esalta il gusto del cioccolato per una esperienza sensoriale e gustativa da godersi fin dalle fasi di preparazione. Tradotto, non potrete fare a meno di leccarvi le dita J

Di difficile reperibilità, ma perfette per le preparazioni a base di cacao, potrebbero essere due particolari tipologie di birra stout. Le dolci milk stout prodotte con l’aggiunta di lattosio, lo zucchero del latte, o le chocolate stout. Il nome di questa birra è tutto un programma. Il sapore rievoca quello del cioccolato e alcune sono prodotte con l’aggiunta di vero cioccolato. Una delle più intriganti è la cremosa e alcolica Black Chocolate Stout prodotta dal Brooklyn Brewery.

Certo, non sarà la Sachertorte ma anche la mia Stoutorte non era poi così male.

Buon compleanno a me e buona birra a voi.

Dimenticavo: la decorazione rievoca l’altra mia passione, quella calcistica.

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